Tetti verdi: cosa lega i Vichinghi con Swarovsky?
Chi ha avuto la fortuna di visitare l’Islanda conoscerà le Turf House, uno dei primi esempi di bioedilizia nella storia dell’uomo. Furono i Vichinghi a costruire queste case speciali, per sopravvivere a condizioni climatiche spesso estreme. L’idea di base infatti è quella di utilizzare un tappeto erboso come isolante termico, per sopravvivere anche nei mesi più freddi. Un po’ come gli animali… che per andare in letargo si scavano tane circondate da terra e radici, perché quel tappeto erboso tradizionale ha la missione di rendere la casa accogliente anche durante le stagioni più rigide.
Attraverso le generazioni e i continenti, la stessa tecnologia, rivista e corretta, sta diventando uno degli elementi principali delle costruzioni sostenibili in tutto il mondo, tant’è che il Governo di Parigi ha recentemente approvato la proposta di legge che prevede che tutte le coperture edilizie di nuovi edifici commerciali siano parzialmente rivestite con impianti fotovoltaici o piante. Dunque, da oggi in poi la scelta per i francesi sarà se installare un tetto verde o un tetto solare, doppia alternativa pensata per ridurre i consumi energetici. Un passo, quello della Francia verso un mondo sempre più attento alla sostenibilità, alla bioedilizia e al rispetto dell’ambiente, che se applicato costantemente e con coraggio da tutti i Paesi (utopicamente – Italia compresa) potrebbe aiutare a contrastare le problematicità legate al surriscaldamento globale.
Le tre tipologie di tetti verde
I tetti verdi si dividono in estensivi, semi-estensivi ed intensivi.
I primi sono quelli più simili ad un tappeto erboso naturale, che ha bisogno di una bassa manutenzione e viene innaffiato principalmente dalle precipitazioni meteoriche; in questa tipologia le radici affondano nello strato di terra per pochi centimetri ed il pacchetto della copertura riesce a non superare i 10-13 cm (escluso lo strato portante).
Un tetto verde semi-estensivo invece è composto da vere e proprie piante, che possono essere succulente, aromatiche o altre specie di dimensioni contenute, che affondano le radici in un substrato terroso che varia tra i 15 e i 30 cm.
I tetti verdi intensivi sono i più complessi e si possono paragonare a veri e propri giardini sollevati, con percorsi pedonali, alberi ed attrezzature come panchine e tavoli. In questo caso è necessario un substrato dallo spessore consistente con un conseguente aumento delle sezioni delle strutture portanti. La manutenzione è simile a quella degli spazi tradizionali e necessita di sistemi di irrigazione, potatura e continua manutenzione.
I 10 vantaggi dei tetti verdi
I tetti verdi non hanno solo una valenza estetica, ma sono soprattutto pratici e funzionali. Presentano infatti notevoli vantaggi ambientali ed economici, tra i quali:
1. assorbono l’acqua piovana e rallentano il deflusso dell’acqua limitando gli effetti delle inondazioni improvvise nelle aree urbane e abbassando il carico della rete fognaria; i tetti verdi possono assorbire fino al 54% dell’acqua piovana in inverno e il 70% in estate, diventando utile anche per uso domestico.
2. riducono l’inquinamento e aiutano a depurare le coperture di smog dalle città; le piante assorbono parte degli inquinanti presenti nell’aria fissando le polveri sottili e producendo ossigeno;
3. favoriscono il benessere rendendo gli ambienti climaticamente più salubri. E’ dimostrato che vivere e lavorare circondati dal verde e dalle piante favorisca la produttività;
4. consentono un miglioramento dell’isolamento termico e garantiscano un maggior risparmio energetico; secondo un recente studio olandese il risparmio generato dal tetto verde è da quantificare in un 23% per il riscaldamento invernale e fino al 75% in refrigerazione estiva. Questo consistente risparmio per il condizionamento degli ambienti è dovuto al fatto che mediamente un tetto verde in estate mantiene una temperatura di 21 gradi C inferiore rispetto ad un sistema di copertura tradizionale. Per avere un esempio tangibile di questo fenomeno basta pensare alla differenza che si prova nel toccare una superficie in piastrelle di ceramica o una erbosa, esposta al sole;
5. proteggono il manto di copertura e rendono meno frequente la necessità di sostituzione; diminuiscono le infiltrazioni e i solai così durano più a lungo;
6. diminuiscono le temperature intorno al tetto. Le piante per vivere sottraggono energia termica all’atmosfera andando a combattere l’effetto “isola di calore”, la sensazione di afa e l’innalzamento delle temperature dei centri urbani;
7. contribuiscono a produrre umidità e ossigeno, tutelando la biodiversità e dando riparo a uccelli e insetti;
8. si mitigano nel paesaggio e sono ben visti all’interno dei piani urbanistici;
9. creano nuove architetture e ricordano il legame profondo tra uomo e natura;
10. aumentano il valore dell’abitazione stessa, dovuto al fatto che il mercato apprezza la sostenibilità della costruzione e il suo basso impatto visuale e ambientale.
Per ulteriori informazioni puoi approfondire qui.
Non solo in Norvegia, Scozia, Irlanda e sulle Isole Faroe. Anche in Italia e nel resto del mondo i tetti verdi hanno iniziato a raccontare la loro storia.[/vc_column_text]
Dai Vichinghi a Swarovsky: esempi di tetti verdi nel mondo
Art and Exhibition Hall – Bonn
In Germania, potete ammirare la magnifica copertura verde dell’Art and Exhibition Hall. Nato nel 1992, l’imponente edificio voleva dare identità internazionale a mostre, concerti e rappresentazioni teatrali. Nei primi 10 anni, oltre 100 mostre sono state organizzate qui e, tra queste, una rimane permanente, la copertura verde dell’edificio visitabile dal pubblico.
Scuola d’arte, design e media – Singapore
Un tetto simbolo della creatività, non poteva che sovrastare un’accademia del design. A Singapore, la scuola d’arte non è un semplice edificio da vivere all’interno ma, grazie a questo straordinario doppio scivolo verde, è fonte di ispirazione anche se saliamo alla sommità.
Remota Hotel – Patagonia
Una magnifica struttura che si affaccia sul mare interamente coperta dal verde. Questo hotel si trova in Patagonia ed è stato concepito per avvicinare i suoi ospiti alla contemplazione. Un luogo dove la natura resta incontrastata, perfetto esempio di integrazione uomo-ambiente.
House U – Italia
Una splendida villa immersa nel verde, in cui ogni angolo parla di natura e di rispetto per l’ambiente. Una casa prefabbricata in legno per ridurre i battiti cardiaci, un isolamento termico altamente prestazionale per ridurre al minimo i consumi, una protezione progettata per difendere gli ambienti dall’inquinamento elettromagnetico, un rivestimento esterno in legno per ridurre le distanze con l’ambiente che la circonda. Questa è stata la filosofia del committente e dell’architetto Marco Carini per la realizzazione di questa splendida dimora, completamente immersa nel verde.
Progetto architettonico realizzato dallo Studio Bestetti di Milano, in collaborazione con Jove per la realizzazione esecutiva della casa relativa al compartimento legno e DAKU per il tetto verde – giardini pensili.
Tetti Verdi: dai Vichinghi a Swarovsky
Tutto quello di cui abbiamo bisogno esiste già, dobbiamo solo imparare a farci le giuste domande, imparare a cambiare la prospettiva con cui vediamo le cose e saperle riadattare al nostro contesto. Quella che per i Vichinghi è nata come un’esigenza primaria di sopravvivenza per difendere se stessi e le proprie abitazioni dal freddo, oggi è diventata uno strumento per lo sviluppo sostenibile della bioedilizia.
Ce lo hanno insegnato i normanni con le loro folkloristiche casette con il tetto verde, ce lo sta dicendo la Francia attraverso l’accettazione della proposta di legge relativa all’obbligo delle coperture per i nuovi edifici con piante o pannelli fotovoltaici, e a modo suo ce lo sta dicendo anche Swarovsky con il suo KRISTALLWELTEN WATTENS. Uno straordinario esempio di come il verde può diventare simbolo di lusso, non solo materiale ma soprattutto ambientale e di rispetto per il nostro pianeta che gentilmente ci ospita.
Come vedresti un bel tetto verde sulla tua prossima casa?
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