Il desiderio di condividere il nostro saper fare e le nostre passioni ci ha spinto oltre il Business, intraprendendo Progetti speciali con ricaduta dei benefici sul territorio, sulla cultura ed il sociale, tra i più significativi troviamo:
La Casa sull’albero, “Mario ti aiuto io…”
L’idea della casa sull’albero nasce da un volo che ho fatto con l’aereo dell’amico e committente Mario; mi dice ho un sogno…vorrei fare una casa / studio su alcuni alberi che ho individuato nel parco ma non so da dove cominciare. Bellissima idea, Ti aiuto io. Mario mi mostra un modello fatto da Lui, della casa sull’albero, è amore a prima vista e gli dico, questa la realizziamo, lasciami il modello e ci risentiamo fra pochi giorni. Sono rientrato in Azienda come un bambino che torna dopo aver comprato un gioco nuovo e non vede l’ora di iniziare a giocare. Abbiamo avviato lo studio di fattibilità, che ha coinvolto diverse figure professionali in quanto le competenze ingegneristiche del ns. ufficio tecnico non bastavano, botanici per le piante su cui doveva essere costruita (pioppi) tecnici del settore nautico per i sistemi di aggancio e reazioni del vento sugli stessi, aziende di trasporto e logistica per la movimentazione aerea.
La struttura portante della casa sull’albero è appesa, tutto l’impianto statico è vincolato dalle strutture a telaio in legno lamellare, che definiscono l’involucro dell’edificio e cavi di acciaio che sostengono e collegano l’edifico agli alberi. Questo progetto ha comportato un approccio ed una “visione diversa”, non mi riferisco ovviamente alla visione materiale dal basso verso l’alto che serve per guardare l’edificio, ma mi riferisco alla responsabilità. La Responsabilità è stata la “norma”, ci ha guidato nella parte progettuale ed anche ambientale. Il manufatto è appeso a 4 Pioppi, distribuiti in pianta a forma di croce, ad una altezza dal suolo di metri 10,00 circa, con un collegamento a terra tramite scala in legno. Un passaggio importante che abbiamo dovuto portare a termine per completare la parte progettuale è stato quello di “connessione” dei tiranti e cavi di acciaio fra edificio e tronco dove la priorità era quella di salvaguardare il processo di vita della pianta, senza intaccare le vie “linfatiche”, qui abbiamo scoperto un mondo meraviglioso che ci ha portato ad accrescere l’ammirazione per la natura e comprendere l’importanza di conoscerla e rispettarla. In conclusione, da questo progetto abbiamo imparato cos’è il PIOPPO e che la “sostenibilità ambientale” è la CONOSCENZA dell’ambiente che ci circonda.
Cubo, “l’idea sostenibile…di Donatella Bertelli”
Cubo viene costruito con un legno che già ha vissuto il suo tempo. Vuole essere un luogo semplice, come un tempio dove ci si ristora. Cubo si può spostare perché così ci può seguire. Cubo è un punto dove si può sostare, dove entri e ti puoi ritrovare. Cubo nasce quindi da esperienze sensoriali. È il frutto del vento del lago che scompiglia le fronde degli ulivi e arriccia le onde sulle spiagge. Cubo si appoggia sulla terra e con la sua forma perfetta domina la natura.
Il Teatro bambino, “i giochi…di Angelo Micheli”
Il teatro bambino, una scatola di legno dolce, il pioppo, protegge il piccolo teatro per i bambini.
Una grande maniglia per aprire il teatro ai giochi dei bambini è il balcone belvedere dove osservare dall’alto lo scenario che lo circonda. Le esili scalette servono per raggiungere le aperture sulle pareti del teatro. La scatola è apribile e il teatro si trasforma divenendo un paravento con il palcoscenico che è tutto ciò che si ritrova di fronte.
L’architettura è realizzata utilizzando un modulo commerciale di asse di legno e la sua composizione è nel rispetto di questo elemento senza sprechi di materiale. La sua dimensione è il multiplo di questo elemento. È una architettura che si compone e che si può scomporre recuperando il materiale per future realizzazioni. Questa architettura si animerà con il suono delle voci dei bambini che sapranno far vibrare le venature del legno.
Bacheche – Bicentenario Verdiano, “Giuseppe Verdi e il teatro…di Alberto e Patrizia”
Un dono alla ns. citta e alla cultura Teatrale. Curato nei minimi dettagli dall’architetto Patrizia Alberini, con l’amico Alberto Nodolini, l’evento è legato alle celebrazioni del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. Ricorrenza che a Parma ha dato vita a numerose iniziative, a cui la Jove ha collaborato con la realizzazione dei rivestimenti in legno per le sale espositive della Pinacoteca Stuart e le bacheche “reinterpretazione del tavolo del Bettoli” in legno di pioppo per gli allestimenti delle mostre fotografiche di Palazzo Pigorini.
Andare oltre…è significato, in questo caso, spingere la progettazione sul design e la produzione su un livello di finitura “pari all’industria del mobile”, una sfida che ci ha portato a produrre 30 pezzi numerati (bacheche) originali, di cui conserviamo nella ns. sede il Prototipo e i n° 1-2-3, i quali troveranno occasioni future di essere protagonisti di iniziative “che vanno oltre…!”
L’Albero, “sostenibile…di Angelo”
Un simbolo della sostenibilità, della nostra azienda e dell’ideatore (artista) Architetto Angelo Micheli, “filosofia che diventa arte”. L’Albero è stato installato nell’area industriale che ospiterà l’ampliamento della produzione di JOVE (campo) a fianco dell’attuale ubicazione dell’Azienda, numerosi piccoli pezzi di legno d’abete provenienti dagli scarti di lavorazione a ricordare che all’unica vera forma di crescita, personale e professionale, può giungere solo attraverso il rispetto della natura.
L’albero attende l’ampliamento della sede produttiva, che potrà così generare ulteriori “opere d’arte”.