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Io Sono Legno: la filosofia di Marco Carini

Slow Wood tratta IO SONO LEGNO. Una serata dedicata a ‘TE’, un caro amico scomparso, che ha dedicato la sua vita alla materia, come metafora della vita. Questa settimana vogliamo lasciarvi con le parole di Marco Carini (Architetto), intervenuto come relatore all’evento presso la Xiloteca di Foro Buonaparte 44: persona meravigliosa e professionista eccellente che ha saputo dare un anima e un cuore al progetto della casa in legno. Allontanatevi dal fragore della vostra vita, abbandonatevi ad un silenzio profondo, e godetevi la lettura. A te, Marco…

Parlerò di una costruzione di una casa senza vederla…vuoi perché la proprietaria ha chiesto la privacy… vuoi perché mi piace l’idea di raccontarvi di un’atmosfera molto vicino al sogno (ci avviciniamo alla notte!).
La mia esperienza con il legno è stata bellissima. Un’esperienza che mi è stata data come opportunità di vivere. Il LEGNO è energia: un’energia che assorbe dalla terra… e a modo suo rilascia nell’ambiente che ci circonda.

Una volta finita questa casa, ci siamo accorti che tutto quello che raccontavamo all’inizio diventava vero: quando entri in quella casa, chiunque lo faccia, sente il suo animo che si placa… perché il legno abbassa leggermente il nostro battito cardiaco. E’ una casa che ha non solo una struttura in legno ma ha anche un isolamento sia interno che esterno, con il legno.

La vita mi ha regalato una duplice esperienza: stavo per diventare papà mentre si costruiva questa casa. Ho vissuto accanto alla mia compagna l’esperienza di vedere nascere mia figlia. E’ un atto bellissimo, è un atto di una forza ed energia, anche brutale. Molto spesso ci dimentichiamo da dove siamo arrivati. Il legno ce lo ricorda, inevitabilmente. Stiamo per nove mesi nella pancia della madre, in un’atmosfera molto ovattata, e riceviamo energia attraverso un filtro. Sembra strano, ma quando ritorniamo a casa alla sera, sarebbe bello ritrovare quella struttura ovattata dentro la quale siamo cresciuti. Sarebbe bello costruire anche un bel cubo semplice, e fare esperienza. Perché l’esperienza parla più di mille parole che vi posso raccontare.

L’altra cosa su cui si è lavorato durante la realizzazione di questa casa, o di questo sogno, è stata la percezione sensoriale: dare un’opportunità… si è parlato tanto di pensiero: prima raccontavate che il camminare porta a pensare. Questa casa tanto per cambiare ha anche il pavimento in legno. Legno a cui è stata lasciata la vibrazione naturale del taglio per permettere quasi una sorta di massaggio plantare, quasi a ricordarci che abbiamo anche una percezione tattile non solo attraverso le mani ma anche attraverso i piedi.

Non dimentichiamoci di tutto quello che poi ci arriva in termini di salute ed energia positiva che una persona riceve quando arriva a casa: se a fine giornata le persone si sentono frustrate dalle tacche del telefonino che diminuiscono, il risvolto positivo di questa situazione e di una casa interamente costruita in legno è che si riceve molta meno energia negativa dall’esterno. Questa riflessione significa molto spesso salvarsi la vita perché purtroppo le malattie legate al nostro sistema nervoso sono in continuo aumento.

Sono diventato padre, e ho imparato a vivere questa situazione. Nel costruire questa casa ho imparato facendo, e ho imparato tanto.
E’ bellissima una cosa che è stata detta all’inizio sulla poesia di Paolo , di cosa vuol dire ESSERE LEGNO in un mondo che va troppo veloce. Il legno ti porta inevitabilmente a rimanere anche un po’ fermo, e a stare anche un po’più in silenzio. Parliamo, parliamo, parliamo, siamo circondati da immagini, dal rumore… abbiamo troppe vibrazioni esterne e troppo poche vibrazioni interne.

Noi architetti ce la raccontiamo che abbiamo inventato l’acqua calda, quando vi raccontiamo di un‘architettura ecosostenibile: gli alberi lo fanno da una vita. Prendono energia un po’ dalla terra (dal basso), un po’ dal sole (dall’alto) e hanno tanta bella linfa vitale che gli gira in mezzo. Alla fine quando parliamo di architettura sostenibile parliamo di una cosa che in natura c’è da sempre.

Mi piace l’idea che l’insegnamento da portare a casa è che bisogna essere umili, ed è molto semplice! Molte volte abbiamo la presunzione di dire e di pensare “Quella cosa l’ho fatta io“, ma in realtà c’era già.. noi l’abbiamo semplicemente trasformata.

L’altra cosa interessante è che questa casa ha un bellissimo rapporto con l’esterno: è immersa in un bosco. L’abbiamo inserita tutelando gli alberi esistenti, senza andare a toccare le radici…per avere ancora più rispetto di quello che c’era già. Ed è molto bello questo rapporto tra interno ed esterno, perché è proprio da qui che si percepisce davvero tutta l’energia che la casa sprigiona.

Come ultima cosa, poi veramente chiudo: parlando di qualità della vita, in questa casa… vuoi perché hanno voluto la piscina… vuoi perché il legno lavora in sinergia con altri materiali, c’erano tutti e cinque gli elementi della filosofia orientale e medicina cinese. Il legno rappresenta la creatività e ha come relazione con il nostro organo del corpo il fegato. Il fegato è la sede della rabbia, quando reprimiamo la nostra creatività.

E’ bello pensare che F., la padrona di casa sia diventata mamma anche lei mentre si costruiva la sua casa e che ci sia una bambina che possa crescere all’interno di una casa cosi. A me piace l’idea che questa cosa (casa, ndr) diventi un po’ più di uso comune per permettere alle persone di far crescere i propri figli all’interno di un ambiente sano. Parlando dei cinque elementi sarebbe bellissimo arrivare all’idea della casa come un ultimo stadio, per permetterci di avere una ripulita fisica e mentale, un’acqua pulita da poter bere, poterci permettere di mangiare cibo sano, fare un po’ di movimento interiore ed esteriore… arrivare alla casa come ultimo stadio come se fosse il tramonto e il posto dove tornare.

All’inizio parlavo un linguaggio che forse non capivano.

La casa è stata orientata anche in modo tale da permettere ai ragazzi di arrivare a letto subito dopo l’ora del tramonto e di godere dello stesso tramonto dalle loro grandi finestre che si affacciano su una bellissima piscina…e allo stesso modo, di ricevere il benvenuto il mattino seguente guardando la stessa immagine.

Il progetto ci ha permesso anche di fare un tetto verde. Il tetto giardino da un isolamento veramente molto superiore rispetto ad un normale tetto ventilato o altre tipologie di tetto… e permette di avere comunque una omogeneità visiva perché essendo immersi in un bosco…anche quando si guarda dal primo piano un qualcosa che sta al di sotto, comunque c’è sempre il verde.

Sarebbe bello pensare a costruire delle scuole in legno, con l’architettura in legno, per permettere di avere degli uomini e delle donne in futuro che si nutrano quotidianamente di energia positiva.